Riccardo è uomo geniale e divertente. Perciò, realizzare la copertina per il suo disco è stata davvero un’esperienza memorabile. Dalla nostra interazione è nata la prima copertina doubleface! Interno ed esterno del booklet hanno stili completamenti diversi e dapprincipio non ero sicura che fosse stata una scelta corretta. Sembrava che l’interno potesse mettere in discussione la gerarchia della struttura, che la copertina potesse sembrare meno interessante dell’interno, come se, per assurdo, compraste un quadro la cui cornice è più interessante della tela stessa.

È stato Riccardo a volere mettere titolo e band anche nell’interno perché chiunque potesse personalizzare il proprio jewel box ed invertire l’ordine delle cose! Per DEATH JAZZ voleva un’atmosfera gotica, un cimitero sovraccarico di simboli, mummie, ragnatele e tombe avvolte nell’oscurità, ma, ovviamente, con sensibilità ironica e soprattutto dandomi massima libertà. Così, divenni per due mesi un viaggiatore alla ricerca di oggetti d’interesse scientifico da fotografare. Punto di partenza è stata la foto della mummia egiziana in copertina, che ho ritoccato perché potesse sembrare la cover di un gioco per playstation come Silent Hill, così come le altre due foto di mummie nelle pagine a fianco. Per l’interno, invece, ho utilizzato tre fotografie completamente diverse, poco elaborate, di ragni domiciliati lungo le sponde del ljubljanica. Quella centrale, dove la balaustra sembra una bottiglia nera, è diventata la seconda copertina. La mente geniale di Riccardo ha poi deciso di inserire i testi come iscrizioni tombali, dai i ringraziamenti per i compianti defunti alla croce lapidaria che riporta i nomi dei musicisti con le date di nascita e morte. Infine, “dulcis” in fundo, sotto il disco un’iscrizione in sardo invertita vi invita a penetrare nella mente di uno dei più interessanti musicisti sardi!